OSTEOPOROSI NELLA POPOLAZIONE GENERALE e NELLA CKD:
LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?
11 Giugno 2021 dalle 15.00 alle 18.00
L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento della
microarchitettura del tessuto osseo, che induce un’aumentata fragilità ossea, con un conseguente aumento del
rischio fratturativo. Classicamente si distinguono due forme principali di osteoporosi: una “primitiva”, che colpisce
le donne in post-menopausa o gli anziani, ed una “secondaria”, che invece può interessare soggetti di qualsiasi età
affetti da malattie croniche o in terapia con farmaci che direttamente o indirettamente influenzano negativamente
la salute scheletrica. Tra le malattie croniche associate ad osteoporosi particolare rilievo riveste la malattia renale
cronica. È noto che le fratture da fragilità nel nefropatico sono fino a 14 volte più frequenti, interessano pazienti
mediamente più giovani e sono associate a maggior mortalità e tempi di ospedalizzazione più lunghi rispetto ai
pazienti non nefropatici. La definizione di osteoporosi non è applicabile alla popolazione nefropatica: in questa
popolazione sono presenti quadri caratterizzati da severe alterazioni della composizione qualitativa dell’osso o Bone
Quality (BQ) presenti tanto nel quadro della malattia ossea ad “alto turnover” quanto in quella a “basso turnover”.
Le alterazioni della BQ sono correlate con un incremento del rischio di fratture da fragilità. Tale considerazione non
solo è alla base del concetto di “osteoporosi uremica” recentemente proposto in letteratura per esprimere l’insieme
delle alterazioni della struttura e del metabolismo osseo nel paziente uremico, ma caratterizza il quadro della “Post-
Transplantation Bone Disease” (PTBD). Nei pazienti portatori di trapianto renale, la PTBD rappresenta l’espressione
sia della persistenza delle alterazioni metaboliche maturate nella fase della malattia renale cronica ma anche la
conseguenza della terapia immunosoppressiva, prima fra tutte la terapia steroidea. I benefici e i rischi derivanti dal
trattamento di pazienti nefropatici cronici con farmaci impiegati per la prevenzione ed il trattamento dei processi di
depauperamento osseo e le fratture successive restano ancora oggi incerti. Scopo di questo incontro è di illustrare gli
aspetti più innovativi della patogenesi e del trattamento della osteoporosi nella popolazione generale, nel paziente
nefropatico e nel paziente portatore di trapianto renale.